Lumenis spinge sulle soluzioni estetiche professionali e cresce in Italia ed Europa

2023-02-05 17:54:34 By : Ms. zenti wang

Fondato nel 1966 in Israele, per quasi 50 anni il gruppo Lumenis ha realizzato prodotti innovativi che hanno rivoluzionato le procedure mediche nei campi della chirurgia, dell’oftalmologia e della medicina estetica, definendo numerosi benchmark e standard tecnologici e clinici. Ad esempio, ha presentato il primo laser commerciale al mondo in ambito medico, ma è risultato anche un precursore e un pioniere nelle tecnologie a luce pulsata (IPL) e a radiofrequenza (RF). Oggi l’azienda israeliana, dal 2020 di proprietà del fondo asiatico Baring Private Equity Asia che l’ha acquistata per oltre 500 milioni di dollari, è arrivata a registrare più di 270 brevetti e ad ottenere oltre 100 pubblicazioni scientifiche certificate e approvate dalla FDA (Food and Drug Administration) americana, e ora punta sull’Europa nell’intento di diventare il principale marchio di soluzioni per trattamenti estetici professionali.

“La FDA è l’ente più severo in assoluto, perché nei suoi protocolli mette per ben 2 anni le macchine sotto tutti i tipi di stress. Noi abbiamo ottenuto la sua certificazione per i nostri macchinari per trattamenti estetico-medicali”, dice a FashionNetwork.com Pierpaolo Vacca, responsabile Italia del segmento Beauty di Lumenis, azienda che ha fra i core business anche la produzione di macchinari per trattamenti urologici e ginecologici. “I nostri laser e manipoli sono i più miniaturizzati in assoluto di tutte le categorie, nel nostro segmento”, assicura.   Dall’originario know-how medicale, nel 2016 Lumenis è arrivato ad occuparsi di estetica puntando su un target di pubblico medio-alto e sul ridefinire gli standard di qualità e sicurezza del segmento, arrivando ad oggi ad installare oltre 80.000 suoi sistemi nei centri estetici di più di 100 nazioni. “In questo modo abbiamo raggiunto la fetta di mercato delle persone ancora non convinte dell’utilizzo di manipoli a contatto della pelle, soprattutto grazie al nostro laser “LightSheer”, che nel mondo vanta ancora oggi un milione di richieste di trattamenti all’anno”, precisa il manager italiano.

In Italia sono oltre 1.000 i clienti di Lumenis, che ha sviluppato 4 tecnologie d’eccellenza medicale poste al servizio dell’estetica: “LightSheer”, appunto, ovvero un laser a diodo per epilazione ad alta potenza; “Maximus Revive”, tecnologia che combina radiofrequenza tripolare e attivazione muscolare dinamica (DMA) per rassodamento, lifting e ringiovanimento cutaneo viso-corpo; “Geneo”, piattaforma per il trattamento viso che unisce tre tecnologie (Tripollar RF, Ultrasound, OxyGeneo) che stimolano il naturale processo di guarugione della pelle, basate sulle ricerche del fisiologo danese Christian Bohr (il cosiddetto “Effetto Bohr”: se la pelle viene invasa di anidride carbonica, per reazione risponde ossigenandosi, ndr.); e “Divine”, piattaforma multiapplicazione dotata di quattro tecnologie (RF Resurfacing, RF Microaghi, Tripollar e DMA) che uniscono la radiofrequenza frazionata con i microaghi, per trattamenti viso antiageing di nuova generazione.

L’adozione di buona parte di queste tecnologie è stata consentita dall’acquisto dell’azienda israeliana Pollogen che Lumenis ha effettuato nel 2015. Pollogen ha apportato al gruppo le sue tecnologie di derivazione medicale TriPollar, OxyGeneo, TriLipo e VoluDerm e i suoi device domiciliari. “Tra un paio d’anni introdurremo in estetica una nuova ed innovativa tecnologia sempre derivata dal medicale, quindi garanzia di qualità superiore in questo comparto, mentre buona parte dei nostri competitor sviluppano dispositivi che arrivano dalla Corea del Sud, mercato che storicamente ha dato il là ai trattamenti viso, mentre se parliamo di trattamenti per il corpo, specialmente nella medicina estetica, è stato storicamente il Brasile la nazione caposcuola”, racconta Vacca.   Lumenis ha chiuso l’esercizio 2021 con un fatturato Italia di 7 milioni di euro, salito di un milione rispetto al 2020, con l’obiettivo di crescere di 2 milioni di euro a fine 2022. “E ricordo che in Asia, solo con i device domiciliari ex Pollogen, fatturiamo 10 milioni di dollari all’anno”, sottolinea Pierpaolo Vacca. Oggi Lumenis gestisce tre sedi dirette in Europa, una in Germania, a Francoforte, una nel Regno Unito, a Londra, e la terza in Italia, a Formello (RM), ma anche una in Asia, a Singapore.

L’azienda di Israele è salita alla ribalta delle cronache lo scorso anno, a settembre, perché ha ceduto la propria divisione chirurgica alla società statunitense Boston Scientific per 1,7 miliardi di dollari. L’operazione, conclusa dunque per una cifra tripla al valore attribuito all’intera azienda al momento della sua acquisizione da parte del fondo Baring, ha dotato Lumenis della liquidità necessaria per svilupparsi in modo duraturo. “Anche grazie a nuove acquisizioni, alcune già avvenute”, spiega Vacca: “Nel 2020 abbiamo acquistato l’italiana Bios, azienda di Tricase (LE) che realizza una sorgente laser ad alessandrite, apprezzata in tutto il mondo, la quale grazie alla sua luce nella gamma del rosso che viene assorbita in modo selettivo dalla melanina presente nel pelo consente una depilazione progressivamente definitiva in poche sedute. Nel 2019 abbiamo invece comprato l’azienda americana PIQo4, nota per realizzare un’altra sorgente laser in grado di eliminare i tatuaggi di tutti i colori”.

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